Spasell

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Parlato inItalia
Locutori
Totale~150.000
Tassonomia
FilogenesiLingue indoeuropee
 Italiche
  Romanze
   Galloromanze
    Galloitaliche
     Lombardo
      Lombardo occidentale
       Spasell
Distribuzione geografica dei dialetti lombardi. Legenda: A - lombardo alpino; B - lombardo occidentale; C - lombardo orientale; D - trentino occidentale; E - dialetti di crocevia.[1]

Lo Spasell (o Spasello, come italianizzato da Carlo Mazza) è un dialetto[2], o meglio un codice o un gergo, del lombardo occidentale, parlato fino all'Ottocento dagli abitanti della Vallassina, quando uscivano per commercio dalla valle e non volevano farsi intendere dagli indigeni.

È caratterizzato da parole in codice definite convenzionalmente basandosi su caratteristiche della cosa indicata o su onomatopee; di altre parole è ignota l'origine.

La parlata è segnalata da Carlo Mazza, prevosto di Asso, nel suo libro Memorie storiche della Vallassina del 1796. Secondo l'autore furono creati numerosi gerghi l'uno dopo l'altro perché col tempo non si riusciva a fare a meno di introdurle nella lingua corrente, riducendo così le differenze fra lingua "ufficiale" e lingua "segreta". Dopo un elenco di termini, il parroco propone, come esempio, la traduzione del Pater Noster in questa lingua, per evidenziare come sia totalmente incomprensibile anche ai parlanti insubri. Esistono vari gerghi simili o identici in diverse località dell'Insubria, come in Valtellina e a Milano.

  1. ^ «Lombardi, dialetti», su treccani.it. URL consultato il 12 gennaio 2017.
  2. ^ Riconoscendo l'arbitrarietà delle definizioni, nella nomenclatura delle voci viene usato il termine "lingua" in accordo alle norme ISO 639-1, 639-2 o 639-3. Negli altri casi, viene usato il termine "dialetto".

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